Pagine

mercoledì, aprile 14, 2010

LA MIA RAGAZZA NON HA MAI AVUTO UN ORGASMO

Massimo Età: 25
Salve, scrivo nel tentativo di poter capire come poter aiutare la mia ragazza a
superare questo problema psicologico. Lei, 23 anni, finora in vita sua non ha
mai avuto un orgasmo, e io non sono il suo primo ragazzo. Dopo lunghi
preliminari, iniziamo l'atto sessuale ed inizialmente la sento molto presa
(respirazione aumentata, contrazioni muscolari, ecc...). Dopo poco, però non
riesce più a mantenere, fino al termine dell'attività sessuale, una adeguata
risposta di eccitazione. Dovrebbe essere un crescendo fino all'orgasmo, ma lei
invece cessa di essere coinvolta nell'atto e mi trovo così ad essere solo
l'unico della coppia a terminare l'atto.
Le ho più volte introdotto il problema, cercando di capire cosa le procurasse questa inibizione. Ho anche provato a stimolarle il clitoride ma lei non avvertiva nulla di migliorativo.
Da quanto dice, inizialmente si lascia andare, si sente coinvolta e prova molto
piacere, ma, ad un certo punto, si trova a non essere più rilassata e inizia a
pensare che non deve pensare (una sorta di cane che si morde la coda), si
preoccupa che io possa lasciarla poiché non riesce a raggiungere l'orgasmo
(anche se io continuamente la rassicuro dicendole che non la lascerei mai per
questo). Quando era piccola ha visto i suoi genitori fare l'amore, ma non so
quanto possa essere rilevante come informazione. Siccome lei stessa non riesce a capire cosa le scatti in testa ogni volta, e le cose sembrano non migliorare, (ormai è più di un anno che vanno così), vorrei poterle essere d'aiuto per superare questa sua inibizione. L'amo tantissimo ed è così triste per me non riuscire a farle raggiungere quell'attimo di piacere così intenso che ogni coppia condivide.

L'EX RAGAZZA DEL MIO FIDANZATO E' STATA VIOLENTATA

mary Età: 24
Salve, Le scrivo perché sono sconvolta da una rivelazione che mi ha fatto il ragazzo con cui esco da più o meno 7 mesi. Quando ci trovavamo in particolari situazioni intime, lui ad un certo punto si tirava indietro. All'inizio mi ci arrabbiavo perchè lui se ne stava zitto e non mi dava spiegazioni. Poi ho cominciato a pensare che sbagliavo io qualcosa. Poi credo che si sia trovato costretto a darmi una spiegazione anche perchè la storia ha cominciato a prendere seriamente entrambi.
Ed ecco che qualche giorno fa mi sveglio, lo trovo che mi guarda e mi fa
"ti devo dire una cosa, perchè altrimenti tu continuerai sempre a chiederti questo come cavolo si comporta. Ebbene, quattro anni fa mentre passeggiavo con la mia ragazza ci hanno derubato, ed hanno violentato lei davanti a me".
Io non sono riuscita a dire niente... totalmente scioccata... Poi però le sere
dopo si vedeva che lui ci voleva riuscire veramente a fare l'amore ma niente.
Io gli ripetevo di stare tranquillo e non preoccuparsi perché non era importante.
Ma in realtà non so come comportarmi. Davvero.
Mi scusi lo sfogo ma non sapevo davvero a chi dire queste cose e men che meno come affrontare questa situazione.
Saluti.
------------------------------
Il suo fidanzato in seguito alla violenza a cui assistito è probabile che abbia sviluppato un disturbo post-traumatico da stress. Sarebbe utile che consultasse un psicologo.
Saluti

CREDO DI ESSERE LESBICA

Confusa93 Età: 17
Illustre psicologo ho sentito molto parlare di lei e dopo quello che potrei anche decidere di chiamare "un esame interiore" ho deciso di contattarla. E' tardi, lo so, ma devo scrivere adesso perchè dopo non so se ne avrò il coraggio, di parlare con me stessa,intendo, prima che con un'altra persona. Il problema è questo, illustre dottore: credo di essere lesbica. Dico credo perchè sono ancora molto giovane e poco matura per prendere decisioni così importanti. Il punto è che, anche per la strada, mi capita di guardare più le donne che gli uomini. Ho avuto anche relazioni con degli uomini, ma senza aver la capacità di istaurare un rapporto duraturo. L'idea di stare con una donna mi piace molto, per non dire che mi eccita. Più volte ho tentato la strada dell'auto-convincimento, per paura di portare dispiaceri alla mia famiglia che mi ha sempre dato molto, e soprattutto perchè ho difficoltà ad
accettarmi e a farmi accettare in questo modo. Vivo al sud, e nonostante la mia sia una grande città, la mentalità provinciale e meridionale dell razzismo a priori non abbandona nessuna delle persone che mi sono attorno. Il mio contesto familiare è abbastanza sereno, la mia famiglia è benestante e posso affermare con certezza che non mi sia mai mancato nulla. Io, dal canto mio, sono una ragazza molto sveglia, sono a capo di una sezione politica giovanile e ho moltissimi amici. Ora, non so come comportarmi. Dovrei lasciarmi andare agli impulsi non curante del contesto in cui vivo o cercare di risolvere il mio
"problema"?
------------------------------------------------
Se lo vive come un 'problema' difficilmente chiarirà i suoi dubbi. Non si neghi relazioni sia al femminile che al maschile e vedrà che prima o poi qualche risposta definitiva l'avrà.
Saluti

MOLESTIE SESSUALI E SESSODIPENDENZA

luciano Età: 26
Più di un anno fa ho intrapreso per la prima volta nella mia vita una relazione seria con una ragazza un po più piccola ma molto più matura. durante il primo litigio serio avuto, dove lei voleva lasciarmi, mi sono lasciato andare ad un racconto nel mio losco passato, dove, ora ke ne sono sono fuori, capisco ke ero sesso dipendente: sono arrivato in un periodo a vendere il mio corpo ad uomo per qualke centinaio di euro, ma facendo solo l'attivo.
la prima volta sembrava un gioco da ragazzi,un 'esperienza di vita, ma ora capisco quanto abbia condizionato la mia vita. Prima di allora nn avevo più pensato a quella storia. ma il rapporto con la mia ragazza è andato avanti, per me sono anke migliorate le cose all'università e quel rapporto sembrava un sogno, ma sempre alla ricerca di quei sentimenti ke da anni nn avevo più
provato; così fino alla prima delusione universitaria è sembrato ripiombasse il
buio: studiavo sempre con più fatica e stavo bene solo con lei. fino ad un
giorno dove ho ritrovato la voglia di studiare, di lavorare, e fare anche altre
cose contemporaneamente, e dove il mio cuore sembrava riaperto dopo anni, per circa un mese alla fine della quale lei mi ha lasciato perchè nn aveva mai
accettato quell'errore del passato oltre ad essere delusa dalla mia
immaturità! lasciato sono andato in crisi e grazie al suo aiuto sono arrivato a
confessarmi dopo 10 anni! in quella confessione ho ricordato un episodio di 10
anni prima dove un uomo, in un negozio, ha cominciato a palpeggiarmi e poi mi ha masturbato! Da lì nn ho più creduto in Dio ed è cominciata la mia sesso
dipendenza! anche questo episodio sembrava rimosso dalla mia mente! Da quella confessione ho rivisto una luce piena, con nuove sensazioni di Vita, e voglia di fare, mi ha permesso di fare un flash back su 10 anni di Vita!I due episodi sono collegati dalla conoscenza di una ragazza di cui son stato innamorato per quasi 5 anni ma per lei era solo una grande amicizia e quando lei è andata via ho fatto quello ke ho raccontato all'inizio! Se penso al passato sembra ke abbia vissuto per tanto tempo in un'altra realtà illusoria e condizionata con tanti errori e pochi risultati e tante cose fatte senza pensarci come la mia scelta universitaria! Ho perso la mia ragazza ma ho ritrovato la Fede in Dio.

DISTURBI DEL CONTROLLO DEGLI IMPULSI ?

Salve,

Sono un uomo di 29 anni, vivo nel nord italia e sono un ingeniere informatico.
Da sempre, quando mi arrabbio, sopratutto per motivi futili, sento il bisogno di romprere oggetti, o mi sfogo tirando un pugno al muro, o borbottare il mio schlero a qualcuno attorno a me (parenti, fidanzata).
Non succede sempre, ma vorrei imparare a dominare completamente la mia rabbia in situazioni di stress.
Nel corso degli anni ho imparato a controllare parzialmente queste situazioni, ma spesso la reazione violenta (sempre su oggetti mai su persone per fortuna) esce prima che riesco ad intercettarla.
Borbottio:
In auto, tutto il tempo, da quando ci metto piede a dopo che ho parcheggiato.
Ogni situazione avversa, che va dal vecchietto lento che non parte al semaforo fino a quello che ti si infila di forza davanti facendoti frenare di colpo, genera un borbottio... (o insulti random all'altro conducente, con gesti eccetera...)
Quando sono con la fidanzata, (che detesta il mio borbottio), spesso ma non sempre riesco ad intercettare questi pensieri prima che vengano convertiti in parole, e quindi tenermeli per me.
A volte invece riesco addirittura ad evitare di fare questi ragionamenti e capire che se il vecchietto ha frenato non succede nulla... e sorvolare la cosa come farebbe chiunque...
Rabbia + spaccare roba:
videogiochi: mio hobby da quando ho 8 anni... l'errore ripetuto, o l'errore per sbadatezza che ti fa perdere la partita, puo' dopo qualche volta portarmi a tirare un pugno alla tastiera/muro + cantilena di bestemmie etc...
combo: le combo le definisco come una concatenazione di piccoli eventi che portano a una schlerata.
esempio: mi cade un bicchiere, raccogliendolo sposto la tovaglia e rovescio un vaso il quale bagna un foglio che mi serviva per qualsiasi motivo, etc...
questi eventi mi fanno ribollire il sangue... e spesso mi fanno esplodere in uno schlero, piuttosto che una risata per l'assurdita' della scena...


Queste situazioni si manifestano quando sono da solo, o circondato da parenti stretti e solitamente per motivi futili.
In periodi di stress generale (da lavoro ad esempio) sono piu frequenti.
Quando capita, il mio cane scappa nell'angolo piu remoto della casa, idem i parenti...
la cosa che mi fa calmare ed evitare di scoppiare in rabbia é confrontarmi col problema, vedermi da fuori e "sentirmi scemo" per quello che sto facendo...
cosa posso fare? ci sono esercizi, tecniche per migliorare?
mi serve aiuto esterno?
La ringrazio anticipatamente per un eventuale risposta.

NONOSTANTE IL DOLORE LA VITA E' UNA SOLA

antonio Età: 35
ho letto le testimonianze di molti e la cosa che piu' mi ha fatto impressione e l'eta' della maggior parte di voi che e' minorenne e sinceramente mi pongo la domanda perche' ragazzi cosi' giovani non hanno piu' voglia di vivere, anche perche' quando ero un adolescente per me l'ha vita era qualcosa dI meraviglioso.
oggi purtroppo non la penso piu' cosi' perche' ha volte nella vita accadono cose che ti possono distruggere e rialzarsi sembra sempre piu' difficile, a me ad esempio l'ha vita si e fermata 12 anni fa quando stavo insieme alla cosa piu' bella che la vita mi abbia regalato e per stupido orgoglio maschile ho mandato tutto ha puttane e proprio in quel periodo mio padre si ammalo' di alzheimer e per dieci anni l'abbiamo accudito come fosse un bambino ovviamente senza nessun appoggio da parte di nessuno perche' sappiate che quando si ha un malato di alzheimer amici,parenti e istituzioni non se ne vede neanche l'ombra.
e per chiudere il cerchio di questi miei dodici anni ho dovuto sopportare anche la morte della mia Laura e dover vivere il dolore ha distanza perche' oramai non eravamo piu' insieme e da allora vivo con dei sensi di colpa che mi portero' fino alla tomba. quindi vi capisco quando pensate ha un gesto risolutivo come il suicidio ma ragazzi non e' sicuramente l'ha strada giusta perche' la vita e' una sola e non ritornera' mai piu' indietro, abbiamo un privilegio noi vivi non sprechiamolo per favore. un abbraccio Antonio

IL DOLORE PER LA MORTE DI MIA MOGLIE

butterfly Età: 65
Egr.Dott.a inizio marzo 2010 mia moglie quasi coetanea è finita.Da quel giorno io sto avendo delle reazioni molto irrazionali nei confronti della mia persona e nei confronti delle nostre due figlie ormai donne e con famiglia.
Vivo a circa 40minuti dalla città dove risiedono le mie figlie che nonostante abbiano la loro vita cercano di starmi vicino telefonandomi più volte al giorno e venendo quando possibile. Io solo oggi sto realizzando l'accaduto giro per casa sperando di trovare mia moglie, a volte mi trovo a parlare con lei...insomma non ho ancora accettato l'accaduto.Più tempo passa e più mi sento prostato, non ho voglia fare nulla, la mia capacità emozionale è ridotta a 0 e le lacrime sgorgano senza che io possa fare niente per trattenerle....E tutto, per la professione che svolge, lei più di me conosce le difficoltà che sto attraversando...c'è forse una via per affrontare con dignità qusti eventi?
Grazie scusandomi per la lunghezza della lettera
-------------------------------------------------------------
Non esiste un modo dignitoso di vivere il dolore, si conceda di viverlo per il momento. La invito anche a leggere le riflessioni nella seguente pagina
http://www.maldamore.it/la_morte_di_una_persona_cara.htm
Saluti