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domenica, febbraio 20, 2011

DIPENDENZA DA GIOCO ONLINE

Egr. Dottore, ho trovato il Suo indirizzo mail su Google.
Io ho un figlio di 22 anni, da circa un anno, ma in queste settimane il problema si è aggravato, gioca ad un videogioco online molte ore e talvolta rinuncia o posticipa i pasti.
Sembra che l'unica cosa importante e che lo fa star bene è giocare - queste sono parole pronunciate da lui direttamente.
Faccio un passo indietro..
Fin dalle scuole superiori (peraltro non terminate) ha denunciato un disagio che si manifestava, e si manifesta tuttora in fase ciclica in prossimità specialmente dei cambi di stagione - di forti mai di pancia.
All'inizio, "l'abbiamo rivoltato come un pedalino.." nel senso che abbiamo attuato ogni tipo di indagine medica anche invasiva, dieta, analisi per accertarsi eventuali allergie alimentari ecc ecc, l'abbiamo sottoposto anche ad un breve incontro con una spicologa, sedute terminate perché lui non collaborava minimamente anzi la sentiva come una coercizione.
L'abbiamo portato anche da un ottimo psichiatra  che gli ha somministrato per parecchio tempo "Zoloft" però non siamo riusciti ad addivenire a nulla.
Nel frattempo ha iniziato a lavorare nel negozio di mia moglie ed è lì che ha conosciuto quel videogioco on line.
Lì bene o male, dovendo servire i cliente, si staccava dal video..
poi, per motivi di lavoro, ho dovuto mettere internet a casa e le cose sono peggiorate di giorno in giorno, non lavora più da mia moglie e passa il pomeriggio e la notte incollato al video...
la cosa peggiore è che non vuole essere aiutato..
Mi può dare un consiglio, cosa posso fare io da genitore?
Grazie per l'aiuto che , nel caso, potrà darmi.
Un cordiale saluto.
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Egregio dottore, il mio compagno di circa 40 anni è dipendente da giochi on line.L'amore mio, di due figli e di un terzo in arrivo non servono a niente... la famiglia si sta disgregando, io sono sfinita e lui ovviamente nega tutto e mi dà  della paranoica. Mi può consigliare per favore un centro specializzato per questo genere di patologie nella mia zona? . La ringrazio infinitamente.

DIPENDENZA DA CHAT

salve..
ho letto questo http://www.iltuopsicologo.it/dipendenza_da_chat.htm girando per il web..
sono in un gruppo chat da un anno quasi..
inizio a preoccuparmi veramente.. non riesco a farne a meno..
le spiego..
ho 24 anni.. la mia vita non mi da nulla, se non problemi, ansia, odio parlare con le persone fuori..
un anno fa mi son separata..
ho iniziato a chattare.. nella stessa chat in cui ero 7 anni fa..
solo che adesso.. non e' piu' semplice chat..
ho trovato persone.. che come me.. amano star li dentro..la nostra DIMORA..
non ho altri interessi.. lavoro 8 ore al giorno e anche durante le ore di lavoro chiamo qualche utente della chat per aver aggiornamenti..
siamo 20 moderatori ..
in una stanza che puo' ospitare 50 utenti
e' il gruppo piu' "popolare" del sito
e' "invidiato"..
e' il nostro angolo di mondo..
ha un nome anche carino.. piace alla gente.. ce ne prendiam cura ..cercando di mantenerlo un gruppo PULITO .. vogliamo solo l amicizia.. ovviamente nascono gli amori, le liti.. le discussioni.. ci conosciam quasi tutti.. ovviamente qualcuno e' solo di passaggio.. ma noi.. IO.. sto li.. mi fido di alcune persone.. sanno tutto di me, della mia vita..ed io della loro.. cosi passiam le giornate a scherzare, a cercare un sorriso, una parola di conforto.. e devo ammettere di aver anche pianto davanti al pc.. mi arrabbio, amo, voglio bene.. ma ..DAVANTI AD UN PC..
non mi sono costruita un personaggio.. sono semplicemente io.. li dentro.. e loro mi amano.. mi odiano.. mi criticano.. mi appoggiano..
adesso inizio ad aver paura.. non voglio farne a meno.. non voglio lasciarli.. voglio condividere con loro tutto..
solo..vorrei anche una vita REALE .. NORMALE ..
pensiamo di incontrarci tutti insieme .. per la prossima estate.. non so se sia un bene..
vorrei non aver il bisogno di star li dentro..ma mi rendo conto CHE NON POSSO FARNE A MENO..

DIPENDENZA DA GIOCO

Buongiorno dott. Cavaliere,
Le scrivo per avere informazioni in merito alla dipendenza da gioco.
Ricontrollando le spese di casa, per la prima volta dopo cinque anni, ho notato forti ammanchi di denaro, dovuti a frequenti prelievi dal c/c famigliare (somme extra rispetto alla gestione delle spese famigliari, che transitano tutte dalla banca, dai normali pagamenti all’addebito delle utenze).
C’è come una regolarità in queste spese extra, che non trovano giustificazione nel nostro stile di vita, molto semplice, anzi direi progressivamente ridotto all’osso, visto che mio marito si è sempre lamentato che pur lavorando entrambi con redditi medio-alti e disponendo di una casa di proprietà interamente pagata, il denaro non era mai sufficiente.
Quindi negli anni abbiamo compresso le spese identificabili (come il cibo, le utenze, ecc.), mentre le spese varie fatte in contanti (e quindi non rintracciabili), sono sempre rimaste uguali, o meglio, aumentavano o diminuivano con l’aumentare o il diminuire del reddito.
Preciso inoltre che mio marito ha sempre tenuto una contabilità direi esasperata dei conti, segnando tutto fino nei minimi dettagli, mentre il conteggio delle spese varie, che è di circa 10.000 euro per anno, non trova spiegazioni né riscontri nel nostro vivere quotidiano.
Ogni anno il nostro c/c si azzera, come se il denaro venisse speso garantendo la minima sopravvivenza alla famiglia e poi sperperando il rimanente non si sa come.
È possibile una tale premeditazione in un giocatore? È possibile che lui, eliminate le spese vive, giochi tutto il resto? O dovrebbe spendere in modo compulsivo?
Mio marito è una persona molto nervosa, con molte insicurezze, fuma un pacchetto di sigarette al giorno e non riesce a smettere di fumare, e spesso ha picchi di grande rabbia non motivati.
Parlando con lui, ha negato tutto e sembra che sia io a non riuscire a controllare i conti.
Lei ritrova delle caratteristiche che possono ricondurre a una dipendenza da gioco? Non so sinceramente cosa pensare.
La ringrazio anticipatamente e la saluto

LA MIA VITA E' UN FALLIMENTO

vorrei poter non piangere più, vorrei poter cessare di soffrire e vorrei poter non aver commesso tutti gli errori che ho commesso in questi quasi 23 anni. Vorrei potermi uccidere ma non ho il coraggio di farlo... E poi penso al dolore che darei a mia madre e non se lo merita visto che nel 96 ha perso già una figlia. Ma io merito di soffrire così tanto? Ho fantasmi che mi perseguitano... Solo io so quello che ho dentro...solo io so cosa si prova ad affrontare la vita tutti i giorni.

All età di soli undici anni sono stata molestata da mio padre... e pur sapendo che la colpa non è stata la mia se non quella di avergli voluto bene ancora tutt oggi gliene voglio e del passato provo sensazioni di colpe. Mi sono accorta di essere lesbica (ma non è un rifiuto dopo quello che ho subito) anche perchè ho pensato a molte cose anche prima di essere molestata quindi so che non è un trauma subito e chiusura verso l altro sesso... Non voglio andarmene per le lunghe e non è di ciò che voglio parlare...ma del desiderio di porre fine ai miei dolori. Ho una sorella gemella e spesso si litiga ma ci vogliamo un gran bene....nonostante ciò molte volte arriviamo allo schifo più totale..come oggi ad esempio. In mezzo si è messo papà e non ho accettato il fatto che lui ha dovuto dare ragione a lei solamente perchè accetta che io stia con una donna e mi sono sentita dire che sono una delusione che gli fa schifo e che se devo farmi una vita dovrà essere lontana dalla sua, beh non c'era bisogno che doveva dirmelo.... la mia vita è tutto un fallimento per questi motivi tendo ad essere aggressiva con un carattere altalenante e a volte disinteressata. Non mi rendo conto che faccio soffrire le persone per me più care come la mia mamma e la mia compagna. Oggi ho avuto di nuovo voglia di farla finita dopo la litigata a casa....però poi ho pensato che non è cosi che si affrontano le cose, che farei soffrire mamma la mia fidanzata mia sorella papà e i miei cari..beh se papà soffrisse non può che farmi piacere in qualche modo dovrà pur pagare...poi ho pensato anche che agli occhi di dio è peccato togliersi la vita di peccati ne ho già commessi ..... Oggi mamma mi ha visto soffrire e più volte è venuta da me non può capire che gioia ho provato....questo perchè ogni volta che litigavo con mia sorella io ero vista sempre come la più forte,aggressiva e lei la debole...ma io soffrivo tantissimo nonostante la mia corazza daltronte non hanno passato quello che io ho passato. Beh ogni volta che vedevo mamma preoccuparsi per lei io stavo malissimo..e automaticamente me la prendevo con lei e a dire la sincerità sono molto frequenti le discussioni e tento a essere aggressiva questo è perchè ce l ho con lei...vorrei mi capisse ...mia mamma sa tutto però noto che è più premurosa nei confronti di mia sorella e questo mi fa male poi in più da lei(mia sorella) mi devo sentir dire cattiverie gratuite ... poi dopo tutt questo tratto male la mia metà ma non in senso letterato ovvero sparendo e non facendomi sentire. Sono un disastro mi ama tanto e non riesco ad apprezzare le cose della vita. (almeno oggi) ho desiderio di fare il militare e la sorte nemmeno mi aiuta. Scrivo poesie dipingo e disegno mi chiudo nella mia solitudine e dolore e come leopardi osservo il mondo. Vorrei poter andare via da casa e iniziare una VITA MIA CON IL MIO AMORE! ma ahime mille cv inviati zero risposte avute. Ora rimango col mio mal di testa e a pensare alla mia vita di merda.

SONO STANCA DI SOFFRIRE

romana Età: 49
Sono stanca di soffrire, sono stanca di vivere questa vita. Preferirei andarmene da qui, da questo mondo che ai miei occhi è solo dolore. Ho paura dei pensieri piacevoli, quelli che danno speranza alla vita, quelli che per 1 attimo ti fanno sentire felice. Sono solo crudeltà perchè inevitabilmente arriva il dolore, quello che ti annienta, che ti fa desiderare di sparire dalla faccia della terra per nn soffrire più in questo modo.Nn esiste la felicità, esiste solo la tristezza.Ho perso il lavoro e i soldi che mi aspettavano ed ora la mia vita è un incubo.Vorrei poter addormentarmi e nn svegliarmi più. Svegliarsi significa dover affrontare la vita ed io nn ne ho nè la forza nè la voglia. Penso ai miei figli, a mio marito, vorrei nn farli soffrire ma nn so che fare. Come si fa a sorridere, a svegliarsi e pensare che tutto si aggiusterà?Come si fa ad affrontare la vita quando questa è così dura e spietata?In tutti questi anni sono sempre stata forte e decisa a combattere contro tutte le avversità della vita....ma credo che a tutto ci sia un limite.
Io credo di averlo oltrepassato. Io credo di aver sofferto tanto, ed ora la mia mente ed il mio corpo si rifiutano di lottare.Basta. Mi sento sempre con l'acqua alla gola, annaspo ma resisto e sto a galla, e quando penso di aver guadagnato un po di aria.....qualcosa mi fa affondare.Io nn ce la faccio più.
Aiutatemi a ritrovare la voglia e la forza di vivere!

HO INCONTRATO UN UOMO SADOMASOCHISTA E BISESSUALE

panterarosa Età: 36
Sono una donna di 36anni,abbastanza colta e di bella presenza.Ho conosciuto un uomo di 33 anni; fra noi c'è molta simpatia ma anche molta diversità(credo comunque di tenere molto a lui)(fra noi non c'è stata ancora nessuna relazione intima).
Sono rimasta shoccata quando mi ha detto di essere attratto dal sadomasochismo (come personalità dominante) e,soprattutto,di aver avuto esperienze bisessuali.Mi ha detto di essere attratto solo dalle donne (ne ha avute moltissime e di questo non ne dubito affatto)e di vedere le sue esperienze omo(sempre come passivo)(non so se completamente passate o meno,non ho voluto chiedere)solo come un "giochino"(ha poi completato il concetto dicendo di voler provare in ogni campo della vita ogni esperienza).Egli è inoltre in una situazione di pausa con la sua ex ragazza (alla domanda se l'amasse ancora mi ha detto di non sapermi dare una risposta a riguardo).
Per quanto Le è possibile mi può tracciare, a livello generale, un quadro della personalità di quest'uomo in relazione ai suoi gusti sessuali e alle sue esperienze omo?
E quale comportamento Lei mi consiglierebbe di tenere a riguardo?(sono molto tentata di chiedere dei chiarimenti direttamente a lui,ma ho paura di allontanarlo..visto che ci conosciamo comunque da troppo poco tempo).
grazie anticipatamente

PROBLEMATICHE E DIPENDENZE AFFETTIVE E RELAZIONALI

manuel74 Età: 35
Salve, cercherò di raccontare la mia storia anche se è un po' articolata. Spero di farmi capire...
Dà un paio d'anni conosco una ragazza, c'è stata sempre una certa complicità ma non mi sono mai spinto altre nella conoscenza..ma da un paio di mesi ci siamo visti (da soli) parecchie volte, attrazione,passione,complicità, sorrisi e desiderio di sfuggire dalla realtà...
la realtà è che lei ha un fidanzato da 11 anni, convivono da 5 e da 3 il loro è un rapporto fratello/sorella.
mi spiego meglio, quando si sono conosciuti lei stava uscendo dà una sofferta relazione, aveva cambiato città,lavoro, questo ragazzo e la sua famiglia le sono stati d'aiuto per superare le sue sofferenze.dopo un po' di anni, lei ha ritrovato se stessa , la salute e la voglia di vivere....a quel punto si è resa conto di non amare piu questo ragazzo o di non averlo mai amato..
da 3 anni vivono come fratello e sorella, ma lui non vuole lasciarla, dice che ha bisogno di lei etc.etc (Lei è stata la sua prima e unica ragazza)
Le ho detto perchè non è lei a lasciarlo, ma non ne ha il coraggio o la forza.
ha paura di farlo soffrire, e acnhe la famiglia di lui fà pressioni in tal senso.Le ho chiesto se rimane con lui solo per compassione ..mi ha risposto di si.
ora le mie domande, qual'è la soluzione? come mai un uomo accetta questa situazione di dipendenza affettiva(anche umiliante)? certo Lei dovrebbe avere coraggio e lasciarlo e non aspettare che sia lui ha farlo. Ma lei ha paura di "ricominciare" da capo.. ma ha il suo lavoro qu dovrebbe allontanarsi ancora una volta da una realtà che la fà soffrire.spero di essere stato chiaro, grazie per l'eventuale e competente risposta
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ele Età: 28
Buongiorno, ho un problema e non so propio come fare , da quasi 4 mesi esco con un ragazzo che ha un anno in piu di me. stiamo bene ci vogliamo bene ma ho un problema per il mio ragazzo sono la sua prima donna.. non hA MAI AFFRONTATO il discorso ma quando vorrei stare da sola con lui , ecco che inizia ad avitare e dire che e stanco che vuole andare a casa , io premetto che aBITO DA SOLA l'ho invitato a dormire a casa ma nulla quindi presumo lui non abbia mai avuto rapporti sessuali come faccio a superare tutto cio ???
grazie
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ela Età: 23
Gentile Dott. Cavaliere
Sono una studentessa universitaria, piena di interessi e di idee, mi cimento in moltissime attività da quelle fisiche sportive, alla pittura, ai viaggi, la lettura, la politica. etc. poco meno di un anno fa ho conosciuto il mio attuale ragazzo, più giovane di me di un paio d'anni. E' un buon ragazzo, l'ho sentito fin da subito, ma mi sono accorta di quanto l'ambiente esterno lo influenzi: le mode, gli amici.. un modo di vivere che è in contrasto con quello che prova. Io sono una ragazza dalla chiacchiera facile, sono molto intrattenitrice ma soprattutto riflessiva. Nel mio dialogo con lui ho sempre cercato di scavare a fondo e capire se lui fosse veramente superficiale come voleva dimostrare o se là sotto in realtà ci fosse ben altro. Lui con il passare del tempo si è aperto sempre più in confidenze inerenti la sua famiglia totalmente disfunzionale. Forse un classico per le famiglie qui del nord, ma io provenendo da una famiglia multiculturale di una certa istruzione la vedo per quello che è: il padre è il tipico "workaholic" ha una sua attività nella quale spende la maggior parte del tempo, ha trascurato moltissimo il figlio, mentre ha favorito molto la sorella. la madre ha sofferto per moltissimi anni di depressione, ha rapporto altamente conflittuale con la figlia, e col figlio ha un rapporto un pò morboso sotto certi aspetti, ma lo ha totalmente trascurato quando era piccolo nei suoi bisogni sia primari che secondari.
Questo ragazzo è cresciuto un po in balia di se stesso e un po sotto l'ala della sorella che è per lui molto importante. La sorella è stata in terapia per un certo periodo e anche lei ha notato che il fratello vive un diasgio. Io aggiungerei molto profondo: prova molta invidia per chi ha più di lui, ma non un'invidia perfida, ma di chi davvero si sente di esser stato privato dell'affetto e delle attenzioni. E' un bel ragazzo, un po narcisista ma in realtà non credo si accetti per quello che è, la sua è una continua lotta per essere più bello, socialmente accettabile: ha fatto grandi sacrifici per avere una bellissima macchina, quando capita che qualche suo amico abbia ottenuto con piu facilità una macchina ancora più bella si strugge. Si guarda allo specchio e dice "cosa posso migliorare di me?" io glie l'ho detto che quello che dovrebbe cambiare è il suo atteggiamento verso la vita, ritrovare la passione in qualcosa, qualche attività.. cerco di dargli molti stimoli, di incuriosirlo ma sembra che fino ad ora l'unica cosa che abbia migliorato è l'aprirsi con me e raccontarmi quello che sente, che prova.. il che sicuramente lo ha aiutato. Sento che vuole dare una svolta alla sua vita, ma lui parla sempre di se come se fosse troppo tardi, ormai ha fatto delle scelte sbagliate e non si torna più in dietro etc. credo che questa sensazione di fine imminente di impossibilità di redenzione glie l'abbia attaccata la madre, e il sentirsi incapace (da li il voler dimostrare di essere capaci in tutto, o che potenzialmente lui sa fare tutto) il padre che lo sminuisce spesso e volentieri di non essere capace a fare nulla. Ha un lavoro stabile, una paga bassa ma nonostante ciò si sente insoddisfatto. Gli ho consigliato di studiare, prendere la maturità.. magari ottenere un risultato così potrebbe aiutarlo sotto l'aspetto dell'autostima etc.
Non lo so, in lui mi spaventa questa mancanza di interessi, che non siano il temporaneo palliativo come un videogioco e un pochetto di musica. E non è la mancanza di attività, non voglio assolutamente renderlo un mostro iperattivo come me, ma semplicemente vedere che la mattina si sveglia perchè ha un motivo per farlo. mi ha molto spaventata una frase, detta davvero seriamente: che io sono la cosa più importante che ha, che senza di me un ponte non glie lo toglierebbe nessuno. Io lo amo moltissimo, vedo in lui un potenziale ENORME, e una persona dal cuore grande e buono. Ma la vita può essere imprevedibile: la mia vita è costellata di disgrazie familiari, e così sentendo quelle parole penso che se dovesse succedere qualcosa a me, lui cosa farebbe? si butterebbe giù da un ponte? cadrebbe in depressione? il pensiero di ciò mi fa stare davvero male. Mi fa male vederlo così insoddisfatto di quello che ha e di quello che non ha. Secondo lei come posso aiutarlo? devo aiutarlo? o forse mi sto comportando come una madre che non ha e rischio di creare un rapporto di dipendenza in cui io penso per lui e lui non può fare a meno di me? voglio vederlo camminare con le sue gambe, non per me, per lui.
La ringrazio moltissimo, colgo l'occasione per porgerle i miei più cordiali saluti
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antonella Età: 48
Separazione dal coniuge dopo trent'anni di matrimonio.L'ho sempre perdonato, mi tradisce dopo tre anni di matrimonio e lo perdono. L'anno scorso mi confessa che tutti i nostri risparmi di trent'anni non ci sono piu'. Ha pagato una multa grossa ma non mi da nessun resoconto di ricevuta. In seguito mi confessa di aver giocato ai cavalli.E' sempre stato bugiardo la sua infanzia è terribile.Figlio di separati con una mamma che si prostituisce per soldi. Vive l'infanzia in collegio e a 16 anni si arruola in marina. La mia storia con lui inizia da quando io avevo 13 anni, mi innamoro e lui entra nella mia famiglia. E' accolto bene ed io aspetto un figlio da lui all'eta' di 16 anni. Papa' mi regala l'appartamento e lui lavora come militare . Non ci manca nulla . Lui non è mai presente nella nostra vita familiare dice di lavorare sempre e mi lascia spesso sola. Dopo tre anni di matrimonio mi lascia per pochi mesi perchè si innamorara di una donna. Ritorna a casa dopo un mese viene perdonato e riaccettato dai miei genitori. Il nostro matrimonio prosegue diciamo tranquillamente per ben vent'anni . Lui sempre assente dice che lavora ed io serena a crescere i miei figli
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fabio Età: 42
Salve Dottore, mi chiamo Fabio e ho un problema con mia moglie. Fidanzati da 7 anni e sposati da 5 con 2 figli piccoli ci siamo amati,dimostrandolo in modi diversi (io più romantico lei più d'atteggiamento) senza mai avere una flessione. Ora circa 1 mese fa, sentendola distante, ho richiesto più attenzioni e lei mi ha risposto che avendo passato con me circa un anno di difficoltà legate al mio lavoro (ma che non avrei mai creduto potesse influire cosi tanto nel menàge visto che nonostante alcuni momenti di amarezza da parte mia non ho mai smesso di dimostrarle amore) e che ora si sente bloccata..Premettendo che mia moglie è figlia unica di madre vedova con un carattere opprimente vs la figlia e che io probabilmente ho contribuito a questa oppressione con le mie, non ossessive sottolineo,richieste d'aiuto ,, ho pensato che forse si stia ribellando ad uno status di mamma,moglie figlia facendo di me però l'unico bersaglio. Voglio ripeterlo, per non creare dubbi, che sono stato sempre presente e premuroso anche nei momenti più duri legati al mio lavoro.tra l'altro quando io cerco di parlarle (mai litigando lo giuro, sempre con toni pacati e commossi..) lei non riesce ad esprimersi ma questo è sempre stato cosi anche quando andava tutto bene. L'ho già detto io sono più per le cose eclatanti, io le comunico cosa provo, lei me lo trasmette e ci è sempre riuscita. Inoltre non credo, (ma chi lo può dire realmente?) che lei sia attratta da un' altra persona ma se cosi fosse vorrei provare comunque a salvare il mio matrimonio. Aggiungo che lei a casa è serena (sembra,ma non ha mai finto e non vedo perchè una persona debba cambiare cosi nettamente), mi chiama, a volte,amore, fa battute che prevedono un futuro..ma non è come prima.
Mi aiuti la prego ad acquisire un atteggiamento positivo per poterla riconquistare perchè mi sto lacerando e non voglio che i bambini ne soffrano.
Grazie anticipatamente
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Invito tutti coloro che pongono come richiesta di consulenza online una problematica affettiva o relazionale a porre quest'ultime all'interno del forum del sito www.maldamore.it ( http://www.maldamore.it/public/FORUM/ ) dove si troverà ascolto e sostegno da parte degli altri utenti

MIO PADRE CHE E' LONTANO DA ME' E' MORTO

anonimo Età: 30
Ciao.Mio papi e morto il 23 gennaio di quest'anno.E stato il giorno piu brutto che ho avuto.Lui con mio fratello vivono in Polonia,sono lontani da me...ma spesso andavo a trovarli insieme a mia famiglia(mio compagno e miei 2 bimbi). Mio papi aveva il cancro della ghiandola,che ha scoperto 1 anno fa,faceva le chemio e tutte altre cure che erano da fare..aveva soltanto 60 anni.Era papa meraviglioso,,aveva sempre tante persone intorno a se,perche era di compagnia.Appena ho saputo ho comprato subito il biglietto e sono andata al funerale.AVREI PREFERITO A VEDERLO NELLA BARA,PER ULTIMA VOLTA...Oggi ancora non riesco a immaginare che lui non c'e piu,che l'anno prossimo non potra' ad accompagnarmi sul altare,non potra' veder a crescere i suoi nipotini,che lui adorava tanto e loro a lui.Sono tante cose che non potra' fare,e che io non riesco mettermi in testa che lui non c'e piu'...sono poco affettuosa con mio compagno e con i miei bimbi,il piu' grande va seguito ha 7 anni,e a scuola non va molto bene,e' ancora non sa che il nonno non c'e piu'...ho tante cose brutte per la testa,a volte me ne vorrei andare via da qui...cosa devo fare e come devo fare? Qualcuno sa aiutarmi?Aspetto la vs. risposta.Grazie mille.
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La invito a leggere la seguente testimonianza
Saluti

CATTIVO RAPPORTO COL PADRE

anna Età: 34
Gentile Dottor Cavaliere, le scrivo per raccontarle la storia di una persona per me molto importante che vorrei riuscire ad aiutare in qualche modo ma non ho gli strumenti adatti per farlo e spero che lei possa darmi un aiuto o un suggerimento.
La persona di cui le voglio parlare si chiama Matteo, ha 34 anni; all'età di sette anni i suoi genitori si sono separati suo padre è andato via di casa e non si è fatto vedere per quasi un anno, poi è ricomparso improvvisamente per comunicare al figlio che a breve avrebbe avuto un fratellino.
Nel frattempo Andrea viveva con la mamma che lavorava tutto il giorno e quindi spesso nonostante la giovane età andrea si è trovato da solo in casa, spesso si preparava i pasti da solo ed è cresciuto tra il padre assente e la mamma che spesso aveva crisi di depressione e non si voleva neppure alzare dal letto.
Quando parla della sua infanzia alterna i racconti dei suoi giochi preferiti, le marachelle con gli amici, insomma ricordi piacevoli a racconti di solitudine come quando speravo di trovare il papà all'uscita della scuola e non succedeva. Ha sentito molto la mancanza del padre e si è sentito responsabile per la madre, si preoccupava per lei e si prendeva cura di lei mentre avrebbe avuto bisogno di qualcuno che si occupasse di lui.
Oggi è un uomo, intellligente pieno di interessi e passioni. Ma è irrequieto vorrebbe una famiglia ma allo stesso tempo la famiglia per lui rappresenta responsabiltà e non si sente pronto.
Cerca di allontanarsi dal padre ma ogni volta che lo sente va in crisi perchè continua a non sentirsi considerato vorrebbe trascorrere più tempo con lui vorrebbe che il padre riuscisse ad avere con lui il rapporto che ha con il fratellastro. Un rapporto quotidiano, pranzano insieme fanno attività insieme..
La mamma continua ad essere una figura da aiutare che gli vuole bene lo coccola ma non è il riferimento che lui vorrebbe.
Io vorrei aiutarlo in qualche modo, per affrontare questo suo disagio, può aiutarmi?
Grazie della sua attenzione...buon lavoro.